L’adolescenza è caratterizzata da innumerevoli cambiamenti fisici, psicologici, emotivi e sociali. Frequentemente gli adulti (genitori ed insegnanti) non sono preparati emotivamente ad affrontare queste metamorfosi, vivendole come “stravaganze” o “capricci”. Per questa ragione, talvolta, non utilizzano le strategie adatte a consentire ai propri figli o alunni di transitare agevolmente verso l’età adulta.
I cambiamenti dell’adolescenza
Durante questo periodo della vita, ciascuno di trova a dover affrontare contemporaneamente numerosi cambiamenti.
- Pieno sviluppo cognitivo: Durante questo periodo della vita l’adolescente acquisisce il pensiero ipotetico-deduttivo così che il possibile diviene più importante del reale. Diviene possibile ragionare sulla base di ipotesi, sviluppando capacità induttive (passare dal particolare al generale) e deduttive (prevedere un fenomeno sulla base di dati noti). In virtù di queste conquiste cognitive l’adolescente inizia a presentare alcune caratteristiche
- Indecisione: l’adolescente di fronte ad una scelta spesso non decide, in considerazione delle diverse variabili insite nelle opzioni considerate, che appaiono tutte egualmente intriganti;
- Differenti percezioni di sé: è come se il ragazzo vivesse e percepisse diversi sé, tutti possibili nel momento in cui sono vissuti, anche se in forte contraddizione uno con l’altro;
- Elaborare delle ideologie relativa alla realtà e alla vita;
- Egocentrismo che è responsabile dell’edificazione di un proprio mondo al di fuori della realtà.
- Maturazione fisica: il corpo subisce una serie di cambiamenti anche molto rapidi, in alcuni casi difficili da accettare in quanto non sempre è facile integrare queste novità con l’immagine che si ha di sé. In questo contesto i media possono costituire un ulteriore problema, proponendo modelli irrealistici con cui ragazzi e ragazze si trovano a confrontarsi in un costante senso di inadeguatezza. È a seguito questo complesso processo di cambiamento e accettazione di sé nel confronto con gli altri, che spesso l’adolescenza vede il presentarsi dei primi sintomi legati ai disturbi alimentari.
- Maturità sessuale: l’inizio dell’adolescenza corrisponde alla fase della pubertà, ovvero alla maturazione dell’apparato riproduttivo e alla comparsa dei caratteri sessuali secondari. Tuttavia la maturità sessuale è ovviamente legata allo sviluppo dell’identità sessuale e di genere, ovvero alla convinzione stabile di appartenere all’uno o all’altro sesso e di identificarvisi. Ha inizio inoltre un processo di integrazione tra a nuova sessualità e l’affettività in un insieme armonioso.
- Acquisizione dell’identità personale: ovvero la percezione di un sé unico e definito in termini di personalità, valori, credenze, preferenze e motivazioni. L’acquisizione dell’identità personale passa anche attraverso la (più o meno) sofferta acquisizione di autonomia rispetto alle figure genitoriali. Si delinea una ristrutturazione della propria immagine e del proprio ruolo nell’ambiente familiare con la perdita dell’identità infantile e dei genitori così come sono stati vissuti fino a questo momento.
- Sviluppo dell’identità sociale: L’adolescenza porta con sé la fine del ruolo infantile, l’aumento dell’autonomia e una maggior ricerca di relazioni all’esterno del nucleo familiare. I ragazzi e le ragazze tendono a cercare, nel rapporto con i pari, un nuovo senso di appartenenza e una nuova condivisione che contribuirà alla strutturazione del proprio ruolo sociale e della propria identità personale. Si evidenzia tuttavia un aspetto problematico costituito dalla mancanza nella nostra società di un ruolo sociale ben preciso da dare agli adolescenti, che non sono più bambini, ma nemmeno adulti, con la conseguenza di una inevitabile marginalità sociale. Questa esclusione può condurre a forme di compenso come l’ipervalutazione di sé (comportamenti spavaldi e aggressivi), uno stato di opposizione sociale (comportamenti falsamente trasgressivi come fughe da casa, furti negli esercizi commerciali, abuso di sostanze ecc) oppure a veri e propri disturbi psicologici (disturbi del comportamento alimentare, disturbi d’ansia, stati depressivi ecc..).
Sebbene le dimensioni siano state analizzate separatamente, questi cambiamenti avvengono contemporaneamente e in una forte interazione reciproca.
L’adolescente, la famiglia e i coetanei
Il rapporto fra adolescenti e genitori è animato da due necessità contrastanti: l’esigenza di autonomia e il bisogno di dipendenza.
Il ragazzo spesso riesce ad uscire da questo dilemma attraverso l’identificazione con figure genitoriali positive. Per agevolare ciò i genitori devono essere presenti in maniera non opprimente nella sua vita, lasciandogli ampi spazi di autonomia. La presenza di figure adulte solide e autorevoli aiuta l’adolescente a non smarrire la bussola nei momenti di forte contraddizione che sperimenta.
D’altro canto la marginalità sociale, che gli adolescenti vivono, li spinge a ricercare fortemente la compagnia di altri marginali sociali, cioè i propri coetanei. Nell’ambito del gruppo dei pari si possono avere diverse aggregazioni:
- il gruppo allargato è costituito dagli adolescenti che condividono la stessa reputazione sociale. Tale gruppo può essere definito come evasivo – trasgressivo ed è caratterizzato dalla ricerca del divertimento a tutti i costi, dall’opposizione verso gli adulti. Di questa aggregazione sociale, di solito, fanno parte i soggetti che hanno un’autostima deficitaria e un rapporto conflittuale con i “grandi”, dai quali si sentono poco considerati.
- Il piccolo gruppo è formato dagli adolescenti che si riconoscono simili perché condividono delle attività. Esso può essere formale, cioè basato su regole rigide, oppure informale, come quello costituito da ragazzi che condividono gli stessi interessi e trascorrono insieme il loro tempo libero. Spesso i gruppi formali sono promossi dagli adulti. I giovani che fanno parte di questi gruppi formali hanno un’ideologia della vita che si basa sul sistema valorizzale tradizionale, hanno un buon rapporto con la propria famiglia e con la propria corporeità, che si estrinseca in una partecipazione alle attività sportive.
- Un microgruppo sociale importante nell’adolescenza è rappresentato dalla diade amicale. Nell’adolescenza l’amicizia assume una grande importanza: infatti, l’amico diventa uno specchio in cui riflettersi. Il concetto di amicizia assume delle connotazioni diverse a seconda del sesso: per i ragazzi essa è una relazione fianco a fianco, cioè un luogo dove si condividono delle attività; per le ragazze è una relazione faccia a faccia, ovvero un luogo dove si spartiscono delle confidenze, dei vissuti emotivi.
L’adesione ad un gruppo esercita una forte attrattiva sui giovani. Spesso, però, entrarne a far parte non è facile. I gruppi sono caratterizzati dal conformismo dei suoi membri. Infatti, gli appartenenti alla stessa aggregazione hanno in comune il modo di pensare, il vestiario, le abitudini, i luoghi da frequentare. In altre parole, attraverso questa comunanza, ritrovano un’identità collettiva.
Altra peculiarità è il favoritismo, ovvero i singoli membri ritengono che il proprio gruppo sia migliore rispetto agli altri. Con il passare del tempo il gruppo perde d’importanza agli occhi dell’adolescente. Questo avviene per due fattori:
Altra peculiarità è il favoritismo, ovvero i singoli membri ritengono che il proprio gruppo sia migliore rispetto agli altri. Con il passare del tempo il gruppo perde d’importanza agli occhi dell’adolescente. Questo avviene per due fattori: la riscoperta della propria famiglia di origine o la formazioni delle diadi affettive.
Le relazioni amorose rappresentano un momento importante di crescita per l’adolescente. Attraverso esse, il ragazzo o la ragazza cementano la propria identità, sviluppano le abilità sociali, fugano il senso di solitudine.
Il ruolo del genitore
Quanto fin qui emerso, sottolinea come l’adolescenza sia principalmente un periodo di transizione dallo stato di bambino a quello di giovane adulto che prevede numerose e continue trasformazioni. Può capitare che gli adulti vivano questa fase con estrema difficoltà e percepiscano di non avere gli strumenti per gestire tutti questi cambiamenti, tuttavia è possibile fornire alcune indicazioni generali che possano essere di aiuto ai genitori nell’affiancare i propri figli in questo complesso percorso.
- Essere una base sicura da cui partire per poter sperimentare e a cui approdare nei momenti di ritiro e difficoltà.
- Dare tre permessi importanti:
- Sii te stesso, perché mi piaci per ciò che sei e mi fido delle tue scelte! Ad esempio, rispetto alla scelta della scuola superiore o di ciò che si desidera fare dopo le superiori.
- Puoi riuscire, puoi farcela! Non ripetere continuamente ai ragazzi “sei sempre il solito, non cambierai mai! Se vai avanti così non andrai da nessuna parte! Non capisci nulla! Ecc.”
- E’ naturale avere una sessualità. Non negare il fatto che un adolescente abbia degli impulsi sessuali perché ciò gli impedisce di vivere questo aspetto con naturalezza.
- Essere disponibili a dare informazioni perché anche se dimostrano il contrario, gli adolescenti non sono a conoscenza di tutto. Hanno spesso domande e dubbi e non sanno a chi rivolgersi perché temono di risultate fuori luogo o perché effettivamente non ci sono attorno a loro adulti capaci di supportarli. Come genitori è importante non entrare in competizione con altri adulti rispetto a questo. Se il ragazzo si affida ad un allenatore, un insegnante, uno psicologo o ad un’altra figura per ricevere le informazioni di cui ha bisogno, l’obiettivo importante è che sappia chiedere e riceva tutte le informazioni che cerca. Questo è ciò che conta.
- Dare poche regole chiare e salvavita Chiaramente il fatto che l’adolescente abbia bisogno di sperimentare e sentirsi libero non toglie che abbia parallelamente bisogno di conoscere i limiti e le conseguenze delle azioni. E’ quindi fondamentale dare poche regole chiare di condotta e parlate con loro delle conseguenze di certe azioni.
Bibliografia
- Berti, A. E., & Bombi, A. S. (2005). Corso di psicologia dello sviluppo. Bologna: Il Mulino.
- Costabile, A., Bellacicco, D., Bellagamba, F. e Stevani, J. (2011). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Roma – Bari: Laterza.
- Mastrangelo, G. (1986). Manuale di neuropsichiatria infantile. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore.
- http://www.psicoterapiarca.it/186_0/default.ashx
- http://www.psicologiaquotidiana.com/compiti-bisogni-degli-adolescenti/