cogenitorialità

Le relazioni genitori-figli dovrebbero essere considerate in una cornice complessa che prevede l’interdipendenza di diversi rapporti diadici (o di coppia), in particolare la coppia coniugale e quella genitoriale. Per cogliere questa complessità e cercare di definirla si è iniziato a usare il termine di cogenitorialità o alleanza cogenitoriale per definire e studiare la relazione fra genitori che lavorano insieme per guidare un figlio.

Il cambiamento sociale e il riconoscimento della cogenitorialità.

E’ innegabile che la famiglia si stia sempre più allontanando da quello stereotipo tipico degli anni ‘50 in cui esisteva una rigida divisione dei ruoli. Alla moglie competeva l’andamento della casa e soprattutto la crescita dei figli, all’uomo, di contro, competeva principalmente il sostentamento familiare e si limitava a qualche fugace apparizione nel ruolo di genitore se vi erano questioni urgenti di disciplina.

Ciò che appare più evidente, oggi, è il ruolo sempre più attivo e partecipe richiesto alla figura paterna nella crescita dei figli e, di conseguenza, il modificarsi stesso dell’esperienza genitoriale sia dal punto di vista dei partner che per quanto concerne le ricadute sulla prole.

Storicamente gli studi si sono focalizzati sulla diade madre-bambino, tuttavia con il passare degli anni e il progressivo coinvolgimento del padre nello sviluppo del figlio, le ricerche hanno iniziato a tenere in considerazione e comprendere la figura paterna. Alcuni lavori hanno evidenziato che le diadi madre-figlio e padre-figlio formano modelli relazionali all’interno di una triade nella quale le caratteristiche delle relazioni tra genitori, già durante la gravidanza, assumono una funzione fondamentale (McHale, 1995). Per cogliere questa complessità e cercare di definirla si è iniziato a usare il termine cogenitorialità o alleanza cogenitoriale per definire e studiare la relazione fra genitori che lavorano insieme per guidare un figlio.

La cogenitorialità è inoltre la relazione attraverso cui i genitori negoziano i loro rispettivi ruoli, la responsabilità e i contributi nei confronti dei loro figli (Margolin, 2001), ma rimanda anche al sostegno, alla condivisione della responsabilità, al rispetto e alla fiducia tra madre e padre e anche al modo in cui i genitori affrontano insieme il loro ruolo (Feinberg, 2002). Tuttavia è importante sottolineare che, al contrario di quanto si potrebbe pensare in prima battuta, la cogenitorialità non coincide con la suddivisione equa del lavoro genitoriale, ma è intesa come un’alleanza tra i genitori che può contenere sia dimensioni positive quali il rispetto, la partecipazione, la comunicazione e la cooperazione; sia caratteristiche negative come conflitto e triangolazione (McHale, 2010).

Cogenitorialità e legami famigliari

E’ importate sottolineare che il diventare genitori non coincide, al contrario di quel che si pensa, con l’evento della nascita ma è legato a un lungo processo di rielaborazione sia a livello mentale sia a livello delle proprie relazioni affettive, che determina un radicale cambiamento nel mondo del singolo e della coppia. Questa considerazione è tanto più veritiera se si pensa ai padri che, non sperimentando in prima persona la gravidanza e, in alcuni casi, per retaggio culturale, si trovano maggiormente in difficoltà nell’assunzione del ruolo genitoriale. La nascita come cambiamento porta alla costituzione di un nuovo equilibrio che favorisce una relazione armoniosa bambino-genitori, ma può anche creare una situazione di disagio psichico che troverà espressione all’interno del sistema familiare in quanto la genitorialità implica anche un sostanziale riassetto delle relazioni interpersonali all’interno della rete di parentela della coppia stessa.

All’interno del panorama di ricerca gli autori hanno esplorato e approfondito il ruolo giocato dalla cogenitorialità nelle relazioni familiari e da alcuni risultati è emerso che l’alleanza cogenitoriale gioca un ruolo importante nel rapporto tra soddisfazione coniugalepratiche genitoriali e che la percezione di essa da parte del singolo genitore medi la relazione tra qualità coniugale e il rapporto genitore-figlio (Pedro, Riberio Shelton, 2012; Holland Mc Elwain, 2013). Coerentemente, da altre ricerche, è emerso come il conflitto coniugale influenzi negativamente il rapporto genitore-figlio e porti spesso ad una cogenitorialità ostile, competitiva e meno supportiva e come, invece, la soddisfazione coniugale porti ad un aumento della cooperazione e del supporto tra i genitori con i figli (Erel, Birman, 1995; Katz, Gottman, 1996, Kitzmann, 2000).

Ciò che in genere emerge chiaramente dai diversi studi fatti in materia è che esiste una forte relazione tra cogenitorialità, rapporti di coppia e pratiche genitoriali che si manifesta in una complessa influenza reciproca sia in senso positivo che negativo.

L’importanza del legame cogenitoriale per i figli

Alcuni ricercatori hanno indagato come la cogenitorialitàinfluisca sull’adattamento dei figli nelle varie fasi della vita. Si è visto come la cooperazione genitoriale sia un fattore protettivo per l’adattamento del bambino, (Barnett, Scaramella, Mc Goron e Callahan, 2001) e come, invece, il conflitto cogenitoriale possa predire una relazione genitoriale negativa e la comparsa di comportamenti antisociali negli adolescenti (Feinberg, 2007). Vi sono fattori che posso moderare l’influenza del conflitto cogenitoriale. Queste sono le caratteristiche del figlio (sesso, ordine di nascita ecc.) e le caratteristiche della famiglia (genitori divorziati o meno) e il contesto. D’altra parte si è dimostrato che l’influenza positiva della cooperazione cogenitoriale migliora la genitorialità di madri e padri e di conseguenza le percezioni del livello di cooperazione entro la relazione cogenitoriale predicono indipendentemente un aumento di competenze sociali dei bambini.

In conclusione

La cogenitorialità, soprattutto negli ultimi anni, si è scoperta essere uno snodo centrale per ciò che concerne le relazioni familiari e può essere definita anche come alleanza genitoriale. Questo legame risulta essere di centrale importanza e fungere da mediatore in molti legami familiari come il rapporto tra partner, il rapporto genitoriale e di conseguenza per il benessere della prole. Infine la cogenitorialità risulta essere un oggetto di studio relativamente nuovo le cui forme si modificano e si adattano ai cambiamenti della società e alle sue esigenze. Per questo motivo, oltre che la sua importanza per il benessere familiare e sociale, dobbiamo aspettarci che essa diventi sempre più oggetto di studio e di valutazione.

Bibliografia

  • Barnett M.A., Scaramella L.V., McGoron L., Callahan K. (2011). Coparenting cooperation and child adjustment in low- income mother-grandmother and mother-fhater families. Family Science. Vol2, No.3, 159-170.
  • Bonds D., D., Gondoli D., M., (2007) Examining the Process by Which Marital Adjustment Affects Maternal Warmth: The Role of Coparenting Support as a Mediator, Journal of Family Psychology, Vol. 21, No. 2, 288–296.
  • Córdova, J., P., MorrillM., I., Hines D., A.,  Sehar M., (2010), Pathways Between Marriage and Parenting for Wives and Husbands: The Role of Coparenting, Family Process; 49, 1; pg. 59-73.
  • Erel, O., Burman, B. (1995), Interrelatedness of marital relations and parent-child relations: a meta-analytic review, Psychological Bulletin, 118, pp. 108-132.
  • Feinberg M.E., Brown L.D., & Kan M.L., (2012) A Multi-Domain Self-Report Measure of Coparenting, Prevention Research Center, Pennsylvania State University.
  • Feinberg M.A., Kan M.L., Hetherington M.E. (2007), The Longitudinal Influence of Coparenting Conflict on Parental Negativity and Adolescent Maladjustment, Prevention Research Center.
  • Feinberg M.A. (2002), Coparenting and the Transition to Parenthood: A Framework for Prevention, Clinical Child and Family Psychology Review, Vol. 5, No. 3.
  • Goodman C.,  Silverstein M., (2002), Grandmothers Raising Grandchildren: Family
  • Structure and Well-Being in Culturally Diverse Families, The Gerontologist, 42, 676-689.
  • Gordis E.B., Margolin, G. (2001). The Family Coding System: studying the relation between marital conflict and family interaction, Family observational coding systems, Journal of Family Psychology, 15, 3-21
  • Holland A., S., McElwain N., L., (2013) Maternal and Paternal Perceptions of Coparenting as a Link Between Marital Quality and the Parent–Toddler Relationship, Journal of Family Psychology 2013 American Psychological Association, Vol. 27, No. 1, 117–126.
  • Kitzmann, K.M. (2000), Effects of marital conflict on subsequent triadic family interactions and parenting, Developmental Psychology, 36, pp. 3-13.
  • Margolin, Gayla, Gordis, Elana B.,  John, Richard S. (2001), Coparenting: A link between marital conflict and parenting in two-parent families, Journal of Family Psychology 15.1: 3-21.
  • McHale J.P, Pearson M., R., Waller (2012), Coparenting Interventions for Fragile Families: What Do We Know and Where Do We Need To Go Next? Family Process, Vol. 51, No. 3.
  • McHale j.p., (2010) La sfida della cogenitorialità, Rffaello Cortina Editore
  • MCcHale, J.P., Kazali, C., Rotman, T., Talbot, J., Carleton, M., Lieberson, R. (2004), The transition to coparethood: parents’ prebirth expectations and early coparental adjustment at 3 months postpartum, Development and Psychopathology, 16, pp. 711-733.
  • MCcHale, J. P., Fivaz-Depeursinge, E. (1999), Understanding triadic and family group interactions during infancy and toddlerhood, Clinical Child and Family Psychology Review, 2, pp.107-127.
  • McHale, J.P., Rasmussen, J.L. (1998), Co-parenting and family group-level dynamics during infancy: early family precursors of child and family functioning during preschool, Development and Psychopathology, 10, pp. 39-59.
  • McHale, J.P., Kuersten-Hogan, R., Lauretti, A. (1996), New Directions in the study of family-level dynamics during infancy and early childhood, New Directions for Child Development, 74, 5-26.
  • McHale J. P., (1995) Coparenting and Triadic Interactions During Infancy:The Roles of Marital Distress and Child Gender, Developmental Psychology, Vol. 31, No. 6,985-996.